MISSIONI SPAZIALI: IL PROBLEMA DEI DETRITI
E LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE

A.P.S. “ORATORIO SAN GIACOMO” Imola

Martedì 17 marzo 2020 ore 20.45
Villa Torano – via Poggiolo, 4 – Imola

A partire dal 1957, col satellite Sputnik-1, l’umanità ha iniziato la colonizzazione dell’ambiente spaziale. La veloce evoluzione tecnologica ha fatto si che il numero di satelliti lanciati crescesse rapidamente fino a raggiungere i numeri che ci troviamo oggi a fronteggiare.

Per oltre 50 anni la curiosità scientifica e tecnologica ha però distolto l’attenzione dalle conseguenze di uno sfruttamento ambientale incontrollato ed è quindi nel 2005 quando il catastrofico impatto tra 2 satelliti artificiali ci riporta con i piedi per terra e ci pone davanti a quello che è oggi la più grave minaccia al futuro dell’uomo nello spazio: i detriti spaziali. Stimati nell’ordine del milione solo quelli noti, si tratta di oggetti non operativi, frammenti di razzi che orbitano incontrollati a oltre 10.000 km/h con la costante possibilità di distruggere satelliti operativi.

Riconosciuta ormai come un emergenza a livello mondiale, siamo tutt’ora incapaci di trovare una soluzione a causa delle enormi difficoltà tecnologiche da fronteggiare.

È in questo scenario che emergono nuove frontiere e possibilità industriali e scientifiche e si re-inventano i concetti di economia circolare nello spazio.

MISSIONI SPAZIALI: IL PROBLEMA DEI DETRITI E LE NUOVE FRONTIERE TECNOLOGICHE